Di Girolamo Editore
Trapani 2013
pp. 119
Euro 9,90
Umberto Santino
La mafia come soggetto politico
Le cronache parlano di “trattativa” tra mafia e Stato come di un fatto eccezionale. In realtà il rapporto tra mafia e istituzioni è una costante della storia del nostro Paese.
In questo scritto la mafia viene analizzata alla luce delle riflessioni dei maestri della sociologia e la sua soggettività politica si dispiega con un duplice profilo: essa come associazione criminale si può definire “gruppo politico”, avendo un suo ordinamento, una dimensione territoriale e un apparato in grado di assicurare l’osservanza delle sue norme; con il suo sistema di rapporti, al cui centro opera quella che l’autore definisce “borghesia mafiosa”, concorre alla produzione della politica, determinando le decisioni e le scelte relative alla gestione del potere e alla distribuzione delle risorse. Come pure si può parlare di “produzione politica della mafia”per tutte le forme di ricorso alla violenza legittimate dall’impunità perché funzionali al mantenimento di determinati assetti di potere, dai delitti politico-mafiosi alle stragi che hanno insanguinato e condizionato il nostro Paese.
Se si può dire che finora non c’è stato Stato senza mafia e mafia senza Stato,un cambiamento di rotta si potrà avere solo se si incrociano due percorsi: la de-criminalizzazione del potere, attraverso una profonda democratizzazione, e la de-istituzionalizzazione della mafia, riducendola a mero soggetto criminale e condannandola all’emarginazione e alla sconfitta. Una sfida aperta, un’ipoteca sul presente e sul futuro.