Per una manifestazione nazionale contro le mafie
Per una manifestazione nazionale contro le mafie
prot. 83/2001
palermo, 31. 10. 2001
Una manifestazione nazionale contro le mafie e contro la politica di legalizzazione dell’illegalità del governo Berlusconi
Il Centro Impastato aderisce all’appello dell’Associazione “Palermo anno uno” e propone che si avvii una campagna di riflessione e di mobilitazione per organizzare una manifestazione nazionale contro le mafie e contro la politica del governo Berlusconi.
Con la nomina di un commissario straordinario antiracket si è voluto delegittimare Tano Grasso che giustamente ha presentato le sue dimissioni, ma il siluramento di Grasso è solo l’ultimo di una serie di provvedimenti che hanno dimostrato che il governo Berlusconi non vuole soltanto “convivere con la mafia”, considerata alla stregua di un fenomeno naturale ineliminabile, ma sta attuando un preciso progetto di legalizzazione dell’illegalità.
I passaggi di questa politica, già realizzati nei primi cento giorni di governo, sono ben noti: la depenalizzazione del falso in bilancio, le leggi sulle rogatorie internazionali e sul rientro dei capitali dall’estero, l’attacco alla magistratura, e in particolare alle procure di Milano e di Palermo, accusate di “lesa maestà” per essersi permesse di indagare su uomini di potere, compresi Berlusconi e i suoi amici, la rimozione di Tano Grasso si inscrivono in una strategia di privatizzazione del potere, volta a tutelare gli interessi del capo del governo, che non ha nessuna intenzione di risolvere un conflitto d’interessi che fa dell’Italia un caso unico tra i paesi occidentali e anzi vuole rafforzare la sua posizione di monopolista dell’informazione, occupando la Rai e indebolendola, in modo da ridurla a succursale di Mediaset.
Si aggiungano i comportamenti di personaggi come il sottosegretario alla giustizia Taormina, che ha continuato a fare l’avvocato di boss mafiosi e a cui è stata conferita la delega per le iniziative antiracket: una provocazione intollerabile per le associazioni antiracket e per tutto il movimento antimafia.
Di fronte a una strategia così chiara e così pervicacemente perseguita, non basta qualche attestato di solidarietà e qualche manifestazione di protesta. L’associazionismo antiracket e il movimento antimafia debbono prendere l’iniziativa e coinvolgere la società civile e i cittadini preoccupati per le sorti della democrazia nel nostro Paese in una campagna di riflessione e di mobilitazione per la preparazione di una grande manifestazione nazionale che dovrebbe svolgersi a Roma.
Rivolgiamo un appello alle forze sindacali e alla forze politiche che vogliono condurre un’opposizione seria e conseguente perché diano il loro contributo a una mobilitazione di massa che dia una risposta adeguata a una politica che favorisce le mafie, incentiva la corruzione e smantella le conquiste di questi anni, pagate con un altissimo prezzo di sangue.
Umberto Santino
Presidente del Centro Impastato